L’apparecchio ortodontico fisso è un dispositivo medico molto utilizzato nell’ambito dell’ortodonzia. L’ortodonzia viene chiamata anche ortognatodonzia ed è la branca dell’odontoiatria che ha lo scopo di allineare i denti. Dunque, favorisce lo sviluppo corretto delle ossa della bocca e corregge malocclusioni e disallineamenti dentali.
La malocclusione è il contatto anomalo tra i denti dell’arcata superiore e i denti dell’arcata inferiore. Le cause per cui la conformazione della bocca di un paziente non è armoniosa e i denti non si allineano in modo corretto sono tante:
• un difetto congenito, come ad esempio un palato troppo stretto;
• le abitudini viziate portate avanti nel corso del tempo;
• la caduta di un dente.
Ed è qui che interviene l’apparecchio ortodontico fisso, che va ad allineare i denti grazie all’azione del filo ortodontico e alle piastrine applicate su ogni dente. In realtà esistono tantissimi tipi di dispositivi medici che hanno questa funzione e il cui uso varia in base alla fase dello sviluppo dell’individuo e al tipo di malocclusione da correggere.
Tra i più conosciuti abbiamo gli allineatori trasparenti, l’apparecchio linguale, l’apparecchio di contenzione e molti altri meno noti.
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L’apparecchio ortodontico fisso è l’apparecchio dentale più utilizzato durante la fase dello sviluppo. Esiste un’altra soluzione, molto diffusa tra gli adulti e sempre più comune tra gli adolescenti: l’ortodonzia trasparente. Facendo un confronto, l’ortodonzia tradizionale ha i seguenti vantaggi rispetto agli allineatori trasparenti:
• il costo;
• un maggior spazio di manovra da parte del dentista, dalla cui bravura dipende la buona riuscita del trattamento;
• il successo del trattamento non dipende dalla costanza del paziente.
Uno dei suoi contro invece, è che spesso viene considerato poco estetico e molti ragazzi e ragazze si sentono molto a disagio nell’indossarlo, come insegnano molte serie tv, prima tra tutte la famosissima Ugly Betty.
Per ragioni estetiche, spesso viene evitato dagli adulti che vogliono allineare i propri denti, tuttavia ha ottimi risultati a tutte le età, ed è ideale nei casi molto complessi, perché non dipende dalla forza di volontà del paziente e agisce durante tutte le 24 ore della giornata.
Ti sei mai chiesto come vengono applicate le piastrine sui denti e come fa il filo ortodontico ad allineare i denti? Di seguito vediamo insieme i 7 passaggi dell’ortodonzia tradizionale:
• Per prima cosa, ogni dentista metterà un apribocca per tenere lontane le guance;
• Poi pulirà i denti con cura e attenzione: le piastrine infatti si mettono solo su denti puliti;
• Nel terzo passaggio, verrà applicato un gel sul dente, proprio nel punto in cui si andrà a posizionare la piastrina e rimarrà ad agire per 20 secondi;
• Solo poi si applica l’adesivo liquido trasparente sul dente e l’adesivo protettivo dietro la piastrina, necessario a proteggere i denti;
• La quinta fase è quella cruciale: il vostro dentista applicherà una piastrina alla volta con molta cautela e attenzione: è la loro posizione infatti a determinare l’efficacia del trattamento;
• Una volta che si è certi che ogni piastrina si trova nella posizione corretta, si va a indurire la colla con la luce blu;
• Per ultimo, si va a inserire il filo in lega di titanio: inizialmente sarà molto sottile e poi man mano diventerà sempre più spesso.
Ma come fa a funzionare l’ortodonzia tradizionale?
È tutto merito dell’azione del filo metallico applicato sulle piastrine. Questo filo ha una naturale tendenza a tornare alla sua forma originaria e così porta anche i denti in posizione. Proprio per questo è importante la posizione di ogni piastrina, diversa per ogni dente su cui andrà fissata, perché ogni dente ha un asse diverso dagli altri e una diversa inclinazione.
E gli elastici? Rispetto al filo metallico, tendono a perdere un po’ di efficacia nel tempo.
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Quando si vedono i primi risultati?
Nei casi più semplici, i primi risultati si vedono anche dopo i primi 6 mesi. Proprio in questo aspetto, c’è un’altra grande differenza rispetto agli allineatori trasparenti. Questi ultimi infatti danno una maggior certezza e precisione nella previsione del risultato, ma rischiano di programmare dei movimenti che poi non avvengono nella realtà.
L’apparecchio ortodontico fisso invece non è così preciso, ma permette di lavorare con costanza e non pesa sulla buona volontà del paziente di indossarlo. Può essere indossato 24 ore al giorno e non deve essere tolto per mangiare o per lavarsi i denti.
Come abbiamo detto prima, i primi risultati si possono vedere anche dopo la prima fase, ma questo non vuol dire che il trattamento sia completato, anzi! È essenziale che le due arcate siano allineate tra di loro in modo armonioso, sia dal punto di vista estetico, che funzionale.
Ci sono dei casi in cui, invece, ci vuole più tempo per vedere i risultati: si tratta ad esempio dell’allineamento degli incisivi inferiori, causato da un morso coperto che rende necessario alzare i denti dell’arcata superiore.
Un’altro esempio è quando è necessario effettuare un’estrazione, che andrà ad allungare i tempi della terapia.
Ti sei mai chiesto che cosa succede quando si toglie l’apparecchio fisso? E hai mai avuto paura che questo faccia male?
La risposta alla tua seconda domanda è più facile: no, togliere un apparecchio dentale non è affatto doloroso. Ma vediamo insieme i singoli passaggi, per capire il perché:
Mentre il paziente morde con forza un rullo di cotone, il dentista stacca le piastrine una per una con una pinza. Questo processo non fa male, perché i denti sono fermi.
Con una punta che non graffia lo smalto si tolgono i residui di colla dai denti. Se passata a secco, la colla sembra gesso, quindi si distingue bene e viene rimossa completamente.
Se i margini degli incisivi sono irregolari, si può decidere se modificarli in una seduta successiva.
Alla fine si passa un gommino per lucidare lo smalto e renderlo liscio e brillante.
L’unico momento in cui si può provare un po’ di fastidio è quando si toglie la colla, non a causa del trapano, ma del getto di acqua fredda. Tutto il processo dura tra i 30 e i 40 minuti.
Un’altra tipologia di apparecchio dentale è quello linguale. È molto simile all’apparecchio ortodontico fisso, ma ha la differenza che non permette una corretta masticazione durante i primi giorni di utilizzo, poiché l’apparecchio viene posizionato sul lato interno dei denti anziché su quello esterno.
Inoltre, la pulizia risulta leggermente più complicata rispetto all’apparecchio tradizionale, in quanto è più difficile raggiungere le parti posteriori dei denti. Nonostante questi svantaggi, però, l’ortodonzia linguale rappresenta una soluzione estetica ideale per chi desidera correggere l’allineamento dei denti senza avere un apparecchio visibile.